In data 31 luglio 2024 l’Assemblea Generale della Camera ha approvato il disegno di legge dl governativo riguardante la filiera formativa tecnologico-professionale. Il provvedimento era stato approvato il 31 gennaio 2024 (AS 924). Trasmesso, dunque, alla Camera dei deputati è stato assegnato alla VII Commissione (Cultura), dove le forze politiche di opposizione hanno presentato un totale di oltre 650 emendamenti che sono stati tutti respinti. Il provvedimento era già stato avviato dal DM 240/2023 relativo alla sperimentazione quadriennale (cfr. FAQ FLC e parere CSPI).
Il testo del DDL, composto di quattro articoli, all’articolo 1 reca l’introduzione nel decreto-legge n. 144 del 2022 di un nuovo articolo, il 25-bis, dedicato all’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale, introduce importanti novità che cerchiamo ora di riassumere per grandi linee.
- La filiera formativa tecnologico-professionale è costituita:
- dai percorsi sperimentali quadriennali del secondo ciclo di istruzione
- dai percorsi di istruzione e formazione professionale – IeFP (DLgs. n. 226 del 2005)
- dai percorsi formativi degli istituti tecnologici superiori – ITS Academy (L. n. 99 del 2022)
- dai percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore – IFTS (DPCM 25 gennaio 2008)
- La filiera è istituita a decorrere dall’anno scolastico e formativo 2024-2025 con l’intento di rispondere alle esigenze del settore produttivo nazionale secondo gli obiettivi del piano nazionale Industria 4.0
- Nell’ambito della filiera formativa tecnologico-professionale sono attivati percorsi quadriennali sperimentali di istruzione secondaria di secondo grado per il conseguimento delle competenze di cui al profilo educativo, culturale e professionale dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado previsto dall’indirizzo di studi quinquennale di riferimento.
- Le studentesse e gli studenti che hanno conseguito il diploma professionale presso istituzioni formative regionali che hanno aderito alla filiera formativa tecnologico-professionale, al termine dei percorsi quadriennali di istruzione e formazione professionale validati in base agli esiti di rilevazioni degli apprendimenti predisposte da INVALSI possono:
- accedere direttamente ai percorsi formativi degli ITS Academy, anche in assenza del previsto certificato di specializzazione tecnica superiore conseguito all’esito dei corsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) della durata di almeno 800 ore
- sostenere direttamente l’esame di Stato presso l’istituto professionale statale o paritario, assegnato dall’ufficio scolastico regionale territorialmente competente, in deroga al sostenimento dell’esame preliminare
- Le regioni, “possono” aderire alla filiera formativa tecnologico-professionale – in accordo con gli uffici scolastici regionali – assicurando la programmazione dei percorsi e definendone le modalità realizzative per integrare e ampliare l’offerta formativa dei percorsi sperimentali e dei percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP) con la partecipazione degli ITS Academy, delle università, delle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica e degli altri soggetti pubblici e privati e in funzione delle esigenze specifiche dei territori. I criteri di stipula degli accordi saranno oggetto di un successivo Decreto del Ministro dell’Istruzione (adottato entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del disegno di legge).
- Tali accordi, inoltre, possono prevedere l’istituzione di reti denominate “campus” (eventualmente afferenti ai poli tecnico-professionali, ove esistenti), che dovranno definire anche le modalità di integrazione dell’offerta formativa, erogata dai campus stessi, anche in raccordo con i campus multiregionali e multisettoriali. Per favorire l’integrazione, anche infrastrutturale, dei soggetti che vi aderiscono, è istituito, a tal fine, il “Fondo per la promozione dei campus della filiera formativa tecnologico-professionale” per la progettazione di fattibilità tecnico-economica volta alla realizzazione degli interventi infrastrutturali, con una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2024 e di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026.
- È prevista la stipula di contratti di prestazione d’opera con soggetti del sistema delle imprese e delle professioni per attività di insegnamento e di formazione, nonché di “addestramento” nell’ambito delle attività laboratoriali e dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO).
- Saranno promossi accordi di partenariato volti a definire le modalità di coprogettazione per la realizzazione dell’offerta formativa, di attuazione dei PCTO e di stipula dei contratti di apprendistato.
- All’attuazione delle disposizioni del provvedimento in questione, si provvede senza nuovi o maggiori oneri, ma ferma restando la possibilità di finanziamenti da parte di soggetti pubblici e privati
- È istituita, presso il Ministero dell’Istruzione e del merito, una struttura tecnica di livello dirigenziale generale, denominata “Struttura tecnica per la promozione della filiera formativa tecnologico-professionale”, per la promozione della filiera formativa tecnologico -professionale.
- È istituito, con successivo decreto del Ministro dell’Istruzione e del merito da adottare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del disegno di legge, il Comitato di monitoraggio nazionale per la filiera formativa tecnologico-professionale. Il Comitato, presieduto dal coordinatore della struttura tecnica, è composto da rappresentanti del Ministero dell’Istruzione e del merito, delle regioni, delle organizzazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative, dell’INVALSI e dell’INDIRE.
Secondo la FLC CGIL l’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale apre le porte alla regionalizzazione del sistema pubblico di istruzione, all’inserimento dei privati anche nella programmazione dell’offerta formativa e, con l’attivazione di percorsi quadriennali, crea una formazione di ridotta qualità (meno ore di didattica generale e più ore di PCTO e apprendistato anticipati a quindici anni) con il rischio serio che si crei una confusione di ruoli e responsabilità tra scuole autonome e Regioni sulla responsabilità della programmazione dell’offerta formativa della filiera – che ricade sulla Regione svilendo l’autonomia scolastica – e della valutazione degli apprendimenti, sul funzionamento degli organi collegiali e del loro coordinamento con le altre istituzioni (pubbliche e private) coinvolte.
Si continua, inoltre, ad alimentare un’idea ridotta e riduttiva dell’istruzione come funzionale al mercato e all’impresa, coltivando un’idea neoliberista di cittadini/persone come “risorse umane”, semplici ingranaggi del complesso meccanismo finanziario globale: insomma una visione di studentesse e studenti come soggetti indirizzati verso le esigenze del mercato, essi stessi prodotto di una “filiera”.
Dopo il fallimento della sperimentazione della filiera nelle iscrizioni per l’a.s. 2024/2025 per le bocciature espresse dalla stragrande maggioranza delle scuole, è necessario che i collegi dei docenti e i consigli di istituto, con lucidità e consapevolezza del proprio ruolo, mantengano alta l’attenzione per fermare l’impoverimento della scuola pubblica e confermare le scelte di qualità e di garanzia del diritto allo studio.