Roma, 14 novembre – Il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici come modificato dal DPR 81/2023 stabilisce all’articolo 11 ter che tutti i dipendenti pubblici nell’utilizzo dei propri account di social media, si astengano “da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza o della pubblica amministrazione in generale”.
Per la Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL: “Questa disposizione impedisce la piena libertà di manifestare il proprio pensiero ed espone i dipendenti pubblici ‘agli eccessi degli spazi interpretativi d’intervento ed anche alla connessa dubbiosità […] di chi sarà preposto ad assicurarne il rispetto e a sanzionarne la violazione’, come ha sottolineato il Consiglio di Stato”.
“La storia del prof. Christian Raimo, sospeso a causa della violazione del DPR 81/2023, è in questo caso emblematica. Christian, è stato punito solo per aver espresso le sue opinioni. Quando uno Stato limita la libertà di espressione dei propri cittadini – chiosa la FLC – mina le fondamenta di una democrazia solida”.
“Ecco perché lanciamo questa petizione, con la quale la revisione del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, perché solo così potremo mantenere la solidità e integrità della nostra democrazia”, conclude il sindacato di categoria.
E’ possibile firmare e sostenere questa causa a questo link.