CCNI mobilità 2025-2028: la trattativa avanza e si ferma sui nodi critici

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Nelle giornate di martedì 26, mercoledì 27 e giovedì 28 novembre 2024 si è svolto un intenso confronto tra ministero e le sigle sindacali per il rinnovo del CCNI mobilità 2025-2028.

In concreto, la trattativa va verso la chiusura con diversi nuovi inserimenti, ma rimangono sospesi alcuni punti che vedono contrapposte le posizioni delle parti al tavolo e ci riferiamo, in particolare, all’obbligo triennale di permanenza per i docenti neo-assunti e alla revisione della tabella di valutazione dei titoli.

Relativamente al vincolo, come FLC CGIL abbiamo ribadito il principio che la norma vigente è stata limitata in modo decisivo dalle tutele genitoriali e di cura previste dal CCNL 2019-2021 che ne hanno attenuato l’impatto e servirebbe un atto decisionale forte per arrivare al suo un definitivo superamento.

La risposta del ministero era attesa, ovvero che la legge non può essere modificata dal contratto e lo spazio di conciliazione è quello rappresentato dalle deroghe.

Su queste, la parte sindacale ha spinto per una maggiore apertura per l’età dei figli e sui genitori ultra-sessantacinquenni ma l’amministrazione, preso atto della proposta, si è riservata uno “step” di confronto con il livello politico.

Simile anche l’esito riguardante l’integrazione alla tabella per le voci di tutor e orientatore, con l’attribuzione di un punteggio rilevante e specifico a coloro che, formati, hanno assunto la funzione dall’a.s. 2023/2024. Per la FLC CGIL si tratta di una voce del tutto estranea alle operazioni di mobilità e già retribuita come incarico; siamo contrari perché è un servizio a cui non accedono tutti che, al massimo, può caratterizzare il curriculum professionale, ma non certo da riconoscere ai fini di un trasferimento.

Sul tavolo anche il punteggio per il servizio continuativo nelle scuole caratterizzate da dispersione scolastica e abbandono precoce delle otto regioni di Agenda Sud.

Sono tre nodi critici rimasti sospesi di una trattativa che alla fine ha trovato un buon equilibrio: ci sono diversi avanzamenti che non dovrebbero incontrare resistenze e che, se acquisiti, darebbero risposte importanti ai lavoratori.

Nei prossimi giorni, il ministero attiverà una riflessione al suo interno e valuterà le richieste poi, a seguire, provvederà ad una nuova convocazione, verosimilmente conclusiva.


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