Nell’Ordine del giorno del Consiglio di Amministrazione del CNR del 25 giugno scorso, ci ha colpito in particolare il punto 10.5 LINEE GUIDA PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE CON PROFILO DI RICERCATORE III LIVELLO PROFESSIONALE PER L’AVVIO DELLE PROCEDURE OPERATIVE, sul quale abbiamo immediatamente chiesto e successivamente ottenuto una informativa per capire meglio cosa prevedessero queste linee guida e quali fossero le nuove procedure per il reclutamento dei Ricercatori. Di seguito il testo della lettera inviata alla Presidente e al CdA del CNR a seguito dell’informativa:
Gentile Presidente,
In vista della riunione del Consiglio di Amministrazione del CNR che si svolgerà martedì 25 p.v., la FLC CGIL è nuovamente costretta a chiedere con forza il rispristino delle corrette relazioni sindacali, ribadendo che le OO.SS. devono essere coinvolte nella discussione di tutte quelle azioni che coinvolgono il personale CNR.
In particolare, per quanto riguarda il punto:
10.5 LINEE GUIDA PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE CON PROFILO DI RICERCATORE III LIVELLO PROFESSIONALE PER L’AVVIO DELLE PROCEDURE OPERATIVE
la FLC CGIL deve far notare come, a fronte dell’impegno più volte assunto dal Direttore Generale a far pervenire le documentazioni con adeguato anticipo, la relativa informativa sia stata inviata alle OO.SS. solo nella tarda mattinata dello scorso venerdì, vale a dire con meno di due giorni lavorativi di anticipo rispetto alla riunione del CdA. Questo nonostante il CCNL preveda che “l’informazione deve essere resa nei tempi, nei modi e nei contenuti atti a consentire ai soggetti sindacali (…) di procedere a una valutazione approfondita del potenziale impatto delle misure da adottare ed esprimere osservazioni e proposte”.
In conseguenza di ciò, pur senza aver potuto procedere alla necessaria “valutazione approfondita”, la FLC CGIL ha potuto evidenziare alcune criticità nelle linee guida proposte, che declinano in modo specifico lo svolgimento dei prossimi bandi per il reclutamento dei Ricercatori al III livello professionale, attribuendo i punteggi massimi per ciascun titolo o prova d’esame ed i livelli minimi per l’accesso allo step successivo.
Ad esempio, limitare a solo tre unità i prodotti/titoli scelti da presentare, rende problematica una corretta valutazione della complessità delle attività che il candidato può aver svolto. Infatti, se è vero che i requisiti minimi per la partecipazione al Bando sono limitati al possesso del Dottorato e/o tre anni di esperienza in attività di ricerca, e questo salvaguarda la possibilità dei giovani ricercatori di partecipare al reclutamento, appare evidente che il numero dei prodotti/titoli scelti debba essere aumentato per consentire una più corretta valutazione da parte della Commissione anche di curricula presentati da ricercatori che vantano percorsi professionali già strutturati a vario titolo.
La FLC CGIL ritiene invece che la descrizione e definizione delle prospettive future, alla quale le linee guida attribuiscono ben 6 punti dedicati, sia un aspetto della valutazione che poco si adatta alla fattispecie cui le linee guida sono rivolte, poiché un giovane ricercatore potrebbe essere penalizzato dalla scarsa conoscenza del contesto CNR. Per questo la definizione delle prospettive future dovrebbe essere valutata e integrata all’interno della prova orale per tenere più correttamente in considerazione i diversi percorsi formativi dei candidati. Di conseguenza il punteggio per i titoli, pur mantenendo il valore massimo a 30, dovrebbe essere suddiviso sulle sole due voci: prodotti/titoli scelti e bagaglio formativo e professionale.
Infine, la FLC CGIL rileva come sia necessario che nel bagaglio formativo e professionale venga esplicitamente considerata l’attività svolta nel CNR con contratti di lavoro flessibile, in modo da non disperdere quel patrimonio di conoscenze maturate in ambito CNR e che spesso contribuiscono a fare la forza dell’Ente.
Questi sono solo alcuni dei punti emersi e delle criticità rilevate, ma secondo la FLC CGIL sufficientemente problematici da dover essere seriamente discusse con le OO.SS..
Inoltre, pur non essendo oggetto specifico delle linee guida, la FLC CGIL ritiene che la programmazione dei posti messi a bando, le modalità di espletamento dei concorsi e la formazione delle Commissioni, siano anch’essi argomenti che devono essere affrontati e discussi con le OO.SS. e per quanto possibile integrati nelle linee guida.
A fronte di tutto ciò, la FLC CGIL chiede con forza che il punto in oggetto venga rinviato e che sia al più presto oggetto di incontro con le OO.SS.
La risposta a questa lettera è stata una nota del Direttore Generale che, sentita la Presidente, sostiene che le linee guida sono state redatte “in linea di continuità con il percorso già avviato dall’amministrazione a seguito della sottoscrizione dell’Agreement on Reforming Reasearch Assessment e sul quale vi è già stato un ampio confronto in occasione della indizione dei bandi per le progressioni di carriera del personale interno” ex art.15, bandi peraltro ancora in corso di espletamento non senza difficoltà; il Direttore Generale sottolinea, inoltre, che l’argomento non è materia di contrattazione con le OO.SS. né di confronto.
La FLC CGIL ritiene la risposta inaccettabile in primo luogo perché l’art.5 del Regolamento del Personale recita testualmente: “Il Consiglio di amministrazione, (…), previa consultazione delle organizzazioni sindacali ammesse alla contrattazione collettiva ai sensi della normativa vigente, definisce con propria delibera:
a) le modalità generali di svolgimento dei concorsi per l’assunzione ai diversi profili e livelli e i criteri per la formulazione dei bandi ivi inclusa la definizione delle eventuali soglie d idoneità “…..
E’ evidente quindi che la deliberazione del CdA sul punto 10.5 è stata assunta senza la prevista consultazione delle OO.SS.. Il fatto che ci sia stata una discussione tra Amministrazione ed OO.SS. in relazione ai bandi ex art.15 non permette in alcun modo di considerare tale discussione come inclusiva e sostitutiva di ogni consultazione per ogni futuro bando per Ricercatore. Questo perché diverse sono le specificità dei diversi bandi. Infatti, la valorizzazione professionale ex art.15 impone che il focus sia posto sull’attività svolta e sui percorsi seguiti da Ricercatori e Tecnologi in servizio; viceversa, una volta risolta la nuova bolla di precariato che si è formata a valle della prima attuazione della legge Madia, l’assunzione ex novo di Ricercatori e Tecnologi non può non essere basata su una programmazione che segua linee strategiche definite per lo sviluppo delle attività, aspetto questo che manca completamente nelle linee guida proposte al punto 10.5.
Quanto poi alla “linea di continuità”, la FLC CGIL fa notare che per i bandi ex Art.15 in corso c’è stata una discussione a volte anche accesa, tra Amministrazione ed OO.SS., ma deve segnalare come questa discussione sia stata quasi sempre sterile per il rifiuto dell’Amministrazione a tenere in considerazione le proposte delle OO.SS.. La struttura dei bandi ex Art.15 non tiene quindi conto delle criticità sollevate dalle OO.SS e per questo la FLC CGIL ritiene a maggior ragione inaccettabile che l’Amministrazione voglia assumere la struttura di quei bandi come archetipo di ogni futuro bando per Ricercatore. Così come ritiene inaccettabile che l’Amministrazione perseveri nel rifiutare qualunque interlocuzione con le OO.SS. anche quando questa è, come nel caso di specie, espressamente dettata delle norme vigenti.
Per tale motivo la FLC CGIL ribadisce la richiesta di confronto con la Presidente del CNR al fine di rivedere le linee guida per il reclutamento di Ricercatori al III livello professionale.