ENEA: quando alle (belle!) parole non corrispondono i fatti

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La vicenda della possibile riattivazione del servizio di ristorazione nei Centri di Casaccia, Frascati, Portici, Trisaia, Santa Teresa e presso la Sede legale dell’ENEA ha assunto le sembianze di una farsa tragicomica. La questione, certo, non riguarda tutto l’Ente, ma il personale ENEA coinvolto rappresenta quasi l’80% del tutto.

La discussione è partita nell’autunno dell’anno scorso, sulla base della dichiarata volontà dell’Amministrazione di far ripartire questo servizio, considerato “fondamentale” per il personale. Dopo mesi di confronto, finalmente il 10 maggio us, le OOSS e le RSU dei Centri interessati hanno raggiunto un accordo, con il Direttore di ISER, sulle modalità di conduzione della gara/manifestazione di interesse.

Ma, dopo più di un mese, ancora nulla di ufficiale è stato prodotto.

Come si dice: quando alle belle parole non corrispondono i fatti, allora sono legittime le domande e le risposte.

Ma siamo sicuri che l’ENEA sia realmente intenzionato a voler ripristinare il servizio di ristorazione per questo personale? O sono tutte chiacchiere per “diluire” il tempo che passa e poter dire che non ci sono le condizioni; che il servizio, in fondo, è stato sostituito con i buoni pasto e va bene così (come nei corridoi di qualche Centro si sente ripetere).

O siamo di fronte al fallimento di una gestione che non è in grado di produrre atti concreti in grado di risolvere le problematiche legate alle condizioni di lavoro del personale ENEA?

Ma anche basta! L’unica richiesta sensata è la seguente ed è diretta: fate uscire la gara per la manifestazione di interesse, altrimenti nei Centri coinvolti aspetteranno l’inizio del nuovo anno (altro che settembre, come comunicato da ISER!) prima che il servizio sia ripristinato.

E non è tutto qui!

Lo scorso 8 maggio, si è tenuto l’ultimo tavolo di confronto, con ben nove punti all’ordine del giorno. Abbiamo avuto solo il tempo di discutere su come far ripartire la trattativa su alcuni temi importanti, ma, se dopo più di un mese è tutto fermo, mai riusciremo a dare una conclusione adeguata alle questioni ancora aperte.

Sulla tematica del lavoro a distanza (lavoro agile/lavoro da remoto), il CCNL 19-21, ormai sottoscritto da 6 mesi, offre delle opportunità e una disciplina di riferimento interessante per il personale degli Enti di Ricerca, ma cosa aspetta ENEA ad aprire il tavolo di confronto con le rappresentanze sindacali per rendere operative tutte le novità contenute nel CCNL, invece di continuare ad applicare regole, in proposito, che risalgono al periodo prepandemico?

È urgente, a questo punto, che si avvii il tavolo di trattativa su queste tematiche, oltre che sul rinnovo del CCNI ENEA, soprattutto per trovare adeguate soluzioni a temi aperti e che non sono stati affrontati nell’ultimo CCNI 20-22, la cui unica funzione (importante!) è stata quella di aumentare le voci fisse e ricorrenti del salario accessorio, lasciando sostanzialmente invariate alcune criticità.

Anche se il fondo accessorio non è ancora stato certificato, si può comunque aprire la trattativa su tutta la parte normativa del CCNI e ragionare sull’entità delle risorse a disposizione.

Inoltre sarebbe opportuno chiarire definitivamente se ci sono le condizioni per applicare il comma 1 dell’articolo 20 del Dlgs 75/2017, come da noi auspicato, o includere i Tempi determinati fra i contratti flessibili previsti nelle procedure concorsuali di cui al comma 2 dello stesso articolo 20.

Infine, c’è tutta la partita delle risorse aggiuntive previste dalla legge di bilancio per il 2024. Sono risorse importanti ottenute grazie alla forte azione del sindacato. Non sono risorse “piovute” dal cielo!

Esse vanno utilizzate a partire dal 2024. Sul versante delle progressioni del personale del III livello, l’ENEA non ha ancora risposto ad una domanda semplice: come garantiamo che la decorrenza di nuove procedure sia il 1° gennaio del 2024? L’ampliamento delle posizioni dell’ultima procedura fu giustificata proprio con la necessità di usare i fondi di bilancio previsti per il 2023. Difficile dire al personale che sulle risorse aggiuntive, quelle del 2024 andranno in economie, né è pensabile, vista tutta la vicenda legata all’ultimo concorso, che tutte le risorse siano utilizzate per scorrimento delle graduatorie! Allora, cosa aspetta ENEA a fare una proposta di utilizzo delle risorse e ad attivare tutte le necessarie procedure per i nuovi bandi? Per quanto riguarda le risorse aggiuntive relative al personale tecnico e amministrativo, siamo in attesa che il MUR si faccia carico di un intervento normativo di definalizzazione delle stesse (per tutti gli Enti) che consenta di poter destinare almeno il 50% di esse all’aumento del salario fisso e ricorrente del personale interessato.

Da ultimo, facciamo un po’ di chiarezza sui numeri in gioco.

Il MASE, con l’articolo 19-ter del DL 75/2023 ha assegnato risorse aggiuntive all’ENEA e all’ISPRA che saranno ripartite, rispettivamente al 60% e al 40%. Quelle spettanti ad ENEA sono così finalizzate: 300 k€ (dal 2023) per la stabilizzazione dei precari; 300 k€ (dal 2023) per la valorizzazione del personale tecnico e amministrativo; 300 k€ (dal 2024) per lo scorrimento delle graduatorie di cui all’articolo 15 III-II; 600 k€ (dal 2024) per nuove procedure di progressione III-II. Rispetto a questi ultimi punti, l’ENEA ha previsto, nel Piano dei fabbisogni 2024-2026, 20 scorrimenti (III-II) e 41 nuove posizioni da bandire. Considerate le risorse in gioco, se ne può dedurre che, per ENEA, il costo medio (lordo amministrazione) per il passaggio III-II sia di circa 15 k€. In realtà, questo costo è sovrastimato almeno del 10%., ma è quello che l’Ente ha usato come stima all’interno del Piano di fabbisogni e, quindi, può essere utilizzato per una stima delle future posizioni.

Nella legge di bilancio per il 2024, le risorse aggiuntive, grazie al sindacato, sono di un ordine di grandezza maggiori, e l’ENEA, sulla base della bozza di DPCM che abbiamo letto e le cui cifre sono state riportate anche in altri comunicati, probabilmente potrà contare, a partire dal 2024, su circa 4 M€ per le progressioni del personale del III livello e 2,83 M€ per il personale tecnico e amministrativo, corrispondenti, quest’ultime, a poco meno di 4.000 euro, lordo amministrazione, per unità di personale (in ENEA al 31.12.2023, circa 750). Queste risorse devono essere utilizzate, innanzitutto per incrementare il salario fisso e ricorrente del personale interessato ed è per questo che, all’incontro al MUR del 17 giugno us, abbiamo chiesto un intervento di modifica delle norme che ne consenta l’erogazione di almeno il 50% al salario fisso, così come già avvenuto per il personale delle Università.

Per le progressioni destinate al personale di III livello, le risorse disponibili (circa 4 M€), stante ai numeri che ENEA ha utilizzato per il piano di fabbisogno (15 k€ di costo medio), corrispondono ad almeno 270 nuove posizioni, che uniti a quelli MASE, fanno più di 300 posizioni con risorse a partire dal 2024.

In conclusione non possiamo che ribadire la necessità che si avvii, al più presto, il confronto su queste materie.

Noi della FLC CGIL ci siamo!

ENEA batta un colpo!


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