Si è concluso ieri, mercoledì 3 luglio 2024, in VII Commissione della Camera l’iter di approvazione, iniziato il 13 febbraio 2024, del disegno di legge istitutivo della filiera formativa tecnologico-professionale. Come prevedibile, dopo l’approvazione in Senato nessuna delle numerose proposte emendative (in tutto erano 656) presentate nella VII Commissione della Camera è stata accolta, compresa una propria memoria scritta che la FLC CGIL aveva anche depositato agli atti della Commissione in data 4 marzo 2024. Pertanto, al termine della seduta di ieri, la vicepresidente della commissione Giorgia Latini – iscritta al gruppo parlamentare della Lega – ha potuto conferire il mandato a riferire favorevolmente all’Assemblea della Camera sul provvedimento in esame. Al netto di improbabili sorprese, entro venerdì della prossima settimana, il provvedimento sarà approvato con il voto favorevole delle di tutto lo schieramento della maggioranza governativa.
Ma deve essere chiaro che per noi la battaglia non è ancora persa perché continueremo comunque la nostra campagna di ostruzionismo a questo disegno di legge coinvolgendo RSU, delegate e delegati di scuola, i collegi dei docenti degli istituti tecnici e professionali affinché non siano approvate le delibere di riduzione del percorso scolastico necessarie per l’avvio della filiera tecnologico-professionale.
Ancora una volta, si confermano tutte le preoccupazioni della FLC CGIL verso un provvedimento che ha già registrato un clamoroso insuccesso in termini di iscrizioni al primo anno dei corsi sperimentali di avvio della filiera (attivati con DM 240 del 7 dicembre 2023) spingendo da un lato la FLC CGIL a promuovere una diffida per ottenere il rispetto delle norme che prevedono l’istituzione delle classi in deroga ai vincoli del DPR 81/2009 solo per le scuole caratterizzate da particolari indici di disagio sociale ed economico e, dall’altro, spingendo il Governo a presentare l’ emendamento 10.02 al DL 71/2024 per estendere le classi in deroga anche ai nuovi percorsi ordinamentali e sperimentali della scuola secondaria di II grado.
Tanta ostinata determinazione, pur a fronte del sostanziale fallimento della sperimentazione della filiera, si spiega solo con la volontà del Governo di dare attuazione a un disegno complessivo di riforma e riprogrammazione dell’intero sistema scolastico. Lo si evince chiaramente anche dalla istituzione di una Commissione cui il ministro Valditara ha affidato il compito di elaborare una revisione delle Indicazioni nazionali e delle Linee guida relative al primo e secondo ciclo di istruzione, revisione di cui nessuno avverte il bisogno. La FLC CGIL, dal canto suo, ha già preso posizione contro questo ennesimo tentativo di smantellare l’impianto del nostro sistema scolastico cominciando da una riflessione sulla scuola dell’infanzia e del I ciclo e preannunciando analoga iniziativa per la secondaria di I e II ciclo.
È ormai evidente, anche per la quantità di interventi normativi che si stanno riversando, complessivamente, non solo sulla scuola ma anche sugli altri settori della conoscenza e della formazione che siamo messi di fronte a un progetto animato dal chiaro intento ideologico e propagandistico di subordinare le finalità educative e i relativi processi di insegnamento/apprendimento ai bisogni formativi contingenti provenienti esclusivamente dal sistema produttivo favorendo, tra l’altro, anche nell’istruzione tecnica e in quella liceale l’intervento dei privati teso ad occupare spazi educativi e formativi che devono, invece, restare saldamente nel controllo diretto dello Stato.
Se questo è il progetto di questo governo, la FLC CGIL non potrà che avversarlo sistematicamente a cominciare dall’Atto di indirizzo propedeutico al Contratto 2022-24.
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