Di seguito il comunicato che commenta le parole del presidente Chelli in una lettera al personale che tenta di spiegare la riorganizzazione lampo. Sarà forse la volta buona che anche l’Istat, come gli altri enti di ricerca, costituirà il suo Comitato scientifico?
FINALMENTE L’ISTAT SI DOTA DEL COMITATO SCIENTIFICO?
Leggendo la lettera del presidente Chelli al personale di mercoledì 13 novembre, abbiamo notato questa frase:
Il rafforzamento della ricerca tematica e metodologica dell’Istat sarà conseguito anche tramite l’istituzione del Comitato scientifico di Ente e un maggior indirizzo e coordinamento dei programmi di ricerca da parte della Presidenza.
Ricordiamo che il Comitato scientifico è previsto dalle norme (Dlgs. 218/2016) e conseguentemente dallo Statuto dell’Istat già dal 2018. Nonostante questo, ad oggi l’Istituto non ha mai avviato le procedure per istituirlo. E la FLC CGIL non si è mai dimenticata di sollecitarle. Nell’incontro successivo all’“insediamento” di Chelli abbiamo ribadito “che sarebbe necessario costituire anche il comitato scientifico, in attuazione della legge e del CCNL”.
Secondo lo Statuto, il Comitato scientifico:
a) esprime parere sugli atti di pianificazione relativamente all’attività di ricerca;
b) esprime parere sulle proposte di modifica delle disposizioni dello Statuto relative alla pianificazione e allo svolgimento dell’attività di ricerca;
c) svolge, su richiesta del Presidente o del Consiglio, attività consultiva istruttoria su argomenti di carattere scientifico.
d) dedica almeno una seduta annuale alla presentazione e alla discussione, da parte dei ricercatori e dei tecnologi, dei risultati delle ricerche svolte dall’Istat;
e) esprime pareri sulle procedure di valutazione dell’attività di ricerca.
Pur avendo solo poteri consultivi, riteniamo che costituisca comunque un passo importante nella direzione di aumentare la partecipazione della comunità interna alle decisioni strategiche, e di controbilanciare il potere della politica e del governo di turno. Pensiamo ad esempio alla riorganizzazione lampo appena decisa, che poteva essere decisamente più “meditata”, anche con il contributo di un organismo come – appunto – il comitato scientifico.
La composizione del Comitato, per come previsto dallo Statuto, è molto sbilanciata, visto che 5 componenti su 7 sono nominati dal Presidente.
Il Comitato scientifico è nominato dal Consiglio ed è composto da sette componenti, di cui cinque su proposta del Presidente, individuati a seguito di avviso pubblico tra esperti, anche stranieri, con qualificata professionalità ed esperienza nei settori di ricerca dell’Istat; uno eletto dai ricercatori e uno dai tecnologi dell’Istat nel loro ambito.
I due membri elettivi dovranno essere scelti solo da ricercatori e tecnologi, con una bislacca divisione per la quale i ricercatori si scelgono un rappresentante, e i tecnologi il loro: motivo per cui è stato impossibile modificare la norma allargando l’elettorato passivo al personale tecnico-amministrativo.
Nonostante questi evidenti limiti, riteniamo fondamentale che questo organismo venga finalmente costituito e consideriamo quindi positivamente questo impegno del presidente, sollecitando i vertici dell’Istituto a far partire in tempi brevi le procedure di costituzione del Comitato.
FLC CGIL ISTAT, 15 novembre 2024