Roma, 7 novembre – Alla FLC CGIL sono giunte numerose segnalazioni di pressioni esercitate sui Collegi dei docenti affinché approvino i due provvedimenti di bandiera del Ministro Valditara e del Governo Meloni: la filiera tecnologico-professionale e il liceo del Made in Italy che lo scorso anno avevano raccolto, rispettivamente, 1.669 e 375 iscrizioni. Un vero flop!
“Per recuperare terreno, in vista delle delibere di adesione delle istituzioni scolastiche, alcuni Uffici scolastici regionali hanno convocato riunioni di servizio per i dirigenti scolastici di istituti tecnici e professionali o, addirittura, sono state organizzate convocazioni individuali, anche alla presenza di un ispettore ministeriale”. Così Gianna Fracassi, segretaria generale della FLC CGIL.
“Per l’avvio dei percorsi quadriennali della Filiera e per l’attivazione del liceo del Made in Italy è sempre necessario acquisire la delibera del Collegio dei docenti”. Spiega la dirigente sindacale, che aggiunge: “Comprendiamo che l’Amministrazione viva con disappunto che lo scorso anno scolastico i Collegi abbiano rigettato il modello culturale e educativo proposto, ma non comprendiamo il clima che si sta alimentando, orientato a una vera e propria catena di comando, con tentativi di forzatura delle scelte democratiche maturate all’interno degli organi collegiali della scuola”.
“La diminuzione del tempo scuola, la subordinazione delle scelte curriculari alle esigenze dell’impresa, la presenza di esperti esterni al posto dei docenti, i timori per la perdita di organico oltre all’impianto mercatistico della proposta sono motivi sufficienti per giustificare il rifiuto delle scuole. Aggirare queste resistenze con forzature più o meno diplomaticamente sottoposte ai dirigenti scolastici manifesta ancor più la debolezza culturale della proposta”, commenta Fracassi.
“Il 21 ottobre scorso abbiamo inoltrato al ministero una richiesta di chiarimenti. A tutt’oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Ribadiamo la necessità di un approfondimento sulle attività avviate dall’amministrazione centrale e periferica nelle scuole. Gli organi collegiali rappresentano spazi veri di scelte pedagogiche e didattiche di cui la nostra organizzazione sosterrà sempre le scelte, anche nei confronti di chi li ritiene soltanto ‘il luogo scomodo’ della liberà di insegnamento”. Conclude la segretaria generale della FLC CGIL.