Incontro col ministro dell’Istruzione sull’Atto di indirizzo per il CCNL 2022-2024

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Giovedì 4 luglio 2024, si è svolto l’incontro fra il ministro Valditara e le organizzazioni sindacali rappresentative del Comparto istruzione e Ricerca per un confronto sull’emanazione dell’Atto di indirizzo propedeutico al CCNL “Istruzione e Ricerca” 2022-2024.
Presenti  per l’Amministrazione anche il Capo di Gabinetto, i due Capi Dipartimento e il Direttore Generale dell’Unità di Missione.

L’intervento del Ministro Valditara

Nel suo intervento il ministro ha illustrato le linee generali su cui si baserà l’Atto di Indirizzo relativo al rinnovo del CCNL 2022-24 e ha manifestato la sua intenzione di accelerare l’iter per l’emanazione definitiva e l’apertura delle trattative.

Questi i punti salienti:

  • destinare le risorse stabilite dalla legge di bilancio (circa 3 miliardi) all’incremento del tabellare;
  • rivisitare e superare la figura del docente stabilmente incentivato a favore di funzioni di collegamento per il supporto alle attività didattiche e per l’attuazione dei piani per l’offerta formativa;
  • ampliare la platea dei beneficiari degli incentivi attraverso un sistema misto con l’erogazione di un compenso annuale legato allo svolgimento delle suddette funzioni e al riconoscimento di un incentivo stabile a compimento di un percorso pluriennale;
  • rafforzamento del sistema di formazione continua e professionale rivolto al personale docente;
  • valorizzare e  consolidare i nuovi ordinamenti ATA;
  • individuare forme di welfare contrattuale.

Per la realizzazione di questi obiettivi, oltre alle risorse stanziate dalla legge di bilancio, il tavolo negoziale potrà contare sui seguenti fondi:

  • formazione 14,6 milioni a partire dal 2023 che diventeranno 43,8 milioni a regime a partire dal 2026 più ulteriori 50 milioni fino al 2026, derivanti dai POC
  • valorizzazione professionale dei docenti tramite utilizzo delle economie derivanti dalla riduzione di organici per denatalità (40 nel 2026, 85 nel 2027,165 nel 2028, 236 nel 2029, 311 nel 2030, 387 a regime a partire dal 2031)
  • valorizzazione Dsga (a partire dal 2025 tramite utilizzo economie derivanti dal  dimensionamento della rete scolastica)

La nostra posizione

La Segretaria generale della FLC CGIL, Gianna Fracassi, ha posto nel suo intervento come primo punto all’attenzione del Ministro la questione salariale.

Questione salariale. Il potere d’acquisto degli stipendi del personale scolastico è stato, da tre anni a oggi, drasticamente ridotto dai processi inflattivi. D’altra parte le risorse stanziate dalle finanziarie, compresa l’ultima, sono ben lungi dalla copertura di recupero: il gap a svantaggio del personale è di 10 punti percentuali. La prossima legge di bilancio non può non tener conto di quanto avvenuto in materia. Va ancora una volta ricordato che gli stipendi dei colleghi europei e delle altre figure dell’Amministrazione pubblica a parità di titolo di studio sono molto più elevati.
Connesso alla questione salariale c’è l’incremento delle risorse del FMOF che si rende necessario per retribuire le attività aggiuntive il cui importo orario è semplicemente anacronistico. In quanto al tema del welfare contrattuale siamo disponibili ad affrontare l’argomento a condizione che lo stesso sia accompagnato da uno stanziamento di risorse dedicato. 

Equiparazione diritti. Altro punto molto importante riguarda l’equiparazione dei diritti. Risultano ormai insostenibili le differenze di trattamento giuridico ed economico tra i colleghi con contratto a tempo determinato con quelli a tempo indeterminato.

Per quanto riguarda in particolare i docenti occorre confrontarsi su di un tema ormai venuto a maturazione e che è precisamente l’inquadramento unico. È conseguenza logica vista l’equivalenza della formazione iniziale e in itinere ormai raggiunta in tutti gli ordini di scuola.

Valorizzazione professionale del personale docente. I docenti sono meritevoli di attenzione, la valorizzazione professionale passa inevitabilmente per il rafforzamento dell’autonomia scolastica declinata al collegiale. Siamo infatti contro ogni ingerenza normativa tesa ad intaccare le prerogative del Collegio dei docenti che deve anzi rafforzarsi immaginando anche per via contrattuale una riorganizzazione funzionale delle sedute dell’organismo stesso.

La valorizzazione della professionalità passa anche attraverso:

  • la garanzia di una formazione forte e costante, gestita esclusivamente dai professionisti medesimi tramite gli organi collegiali, superando farraginosi centralismi che nel tempo hanno dimostrato di aver dato cattiva prova;
  • una riduzione dell’orario di servizio frontale man mano che si raggiungono alti livelli di anzianità;
  • un’accelerazione delle progressioni stipendiali ad accesso universale e basato su titoli, esperienze, formazione e professionalità collegiale, escludendo qualsiasi percorso competitivo o selettivo da perseguire nell’ambito di una complessiva sburocratizzazione del lavoro docente.

Un’idea di valorizzazione professionale antitetica alla figura del docente esperto promossa dal DL 36/2022. In questa direzione è condivisibile l’impegno annunciato dal ministro di superamento del suddetto impianto. Va in ogni caso superata la disposizione normativa che utilizza le economie dovute al decremento degli organici per finanziare la valorizzazione. Al contrario sugli organici chiediamo un rafforzamento da estendere a tutti i settori compresi gli educatori, i lavoratori dei CPIA e il  personale in servizio all’estero.

Personale ATA. Per quanto riguarda il personale ATA, accanto all’implementazione dell’ordinamento in continuità con quanto sancito dal nuovo CCNL 2019-2021, occorre perseguire gli obiettivi di incremento salariale secondo i medesimi criteri rivendicati per il personale docente; rivalutare l’indennità dei Dsga, generalizzare la riduzione a 35 ore settimanali, assicurare i diritti di partecipazione sindacali a partire dalle assemblee in orario di servizio. Anche in questo settore vanno previste risorse aggiuntive con la prossima Legge di Bilancio per il rafforzamento dell’organico ma soprattutto per un piano straordinario di assunzione su tutti i posti liberi che vada oltre il semplice turn over.

Relazioni sindacali. In linea generale occorre mettere fine all’ingerenza per legge su argomenti contrattuali come ad esempio il blocco della mobilità e  un ritorno alla sovranità delle parti e con un ruolo del governo limitato ad atti di indirizzo. È necessario inoltre prevedere un rafforzamento delle prerogative del ruolo delle RSU. Occorrerà in pratica proseguire nel lavoro di acquisizione già iniziato con il CCNL 2019-2021.

Decreti attuativi ordinamenti ATA come da CCNL 2019-2021

Con l’occasione il ministro ha dato conto ai sindacati dei provvedimenti attuativi dei nuovi ordinamenti ATA. Nei prossimi giorni è prevista l’emanazione del concorso riservato agli amministrativi facenti funzione Dsga per il passaggio a Funzionario ad elevate qualificazioni. Il ministro ha assicurato che le relative procedure per la copertura di 1.435 posti saranno celeri e si concluderanno in tempo utile per le immissioni in ruolo del prossimo primo settembre. Allo stesso tempo sarà bandito il concorso ordinario per la copertura dei rimanenti 1.435 posti liberi. È pronto il decreto di costituzione del fondo per le posizioni economiche (137 milioni di euro di cui 64 destinati a finanziare le nuove posizioni che sono in tutto circa 50.000). Sta per essere approvato il provvedimento normativo per la costituzione del nuovo organico degli operatori scolastici a cui avranno accesso gli attuali collaboratori. Tale organico andrà in vigore per l’a.s. 2025-2026. Inoltre sta per essere pubblicato il decreto ministeriale relativo ai criteri concordati in sede sindacale per la sostituzione dei Dsga nel caso di assenze superiori ai 3 mesi e per tutto l’anno.

Relativamente a quest’ultimo punto la Segreteria generale della FLC CGIL nel suo intervento ha accolto positivamente gli aggiornamenti forniti dal ministro sullo stato di attuazione dei nuovi ordinamenti ATA che finalmente porteranno benefici economici a tutte le figure professionali, in particolare ai collaboratori scolastici. Con l’occasione ha denunciato il sovraccarico di lavoro di questo personale, chiedendo che la prossima legge di bilancio si faccia carico di uno stanziamento di risorse aggiuntive per rafforzare gli organici e per finanziare un piano straordinario di assunzione su tutti i posti liberi e non più come ora limitato al semplice turn over.


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