Istat: approvata la riorganizzazione lampo di Chelli

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APPROVATA LA RIORGANIZZAZIONE LAMPO DI CHELLI

EMERGONO NOVITÀ ULTERIORI RISPETTO A QUELLE ANNUNCIATE

RISTRUTTURATA LA RACCOLTA DATI

SOPPRESSI IL SERVIZIO TDA E IL SERVIZIO ATD

PREOCCUPAZIONE PER IL PERSONALE COINVOLTO

Appena insediato in modo ufficiale il Consiglio, il progetto di riorganizzazione “minimale” proposto dal presidente Chelli è stato approvato. 

Leggendo il documento che elenca e descrive le strutture dirigenziali, le novità sono riassumibili in estrema sintesi con la creazione di un dipartimento, una direzione e due servizi nuovi, mentre parallelamente vengono soppresse due direzioni e eliminati due servizi. Il totale delle strutture dirigenziali rimane il massimo consentito dalla norma (71).

Rispetto a quanto annunciato nell’incontro del 30 ottobre e nell’”informativa” fornita alle organizzazioni sindacali ci sono ulteriori novità: la costituzione di un nuovo servizio sulle “migrazioni”, ma anche la ristrutturazione completa della direzione di raccolta dati, i cui servizi cambiano radicalmente impostazione, essendo basati sulla presenza o assenza di una rete di rilevazione sul campo, e sulla natura “pubblica” o “privata” della stessa rete. Questa impostazione pone ulteriori problemi di ricollocamento del personale da risolvere: dove vanno a finire ad esempio i colleghi delle sedi regionali attualmente divisi tra RDH (raccolta dati per le statistiche demografiche, sociali e welfare) e RDI (raccolta dati per le statistiche economiche e ambientali)? Inoltre appare contraddittorio che i due servizi, che attualmente risponderebbero perfettamente alla nuova divisione delle strutture di produzione (statistiche socio-demografiche e statistiche economiche e ambientali), siano ristrutturati secondo una logica completamente diversa.

Altre novità rispetto alle operazioni già annunciate riguardano la soppressione del servizio TDA nella DCPT e del servizio ATD, che nelle ipotesi fatte dal presidente a fine ottobre doveva passare in capo alla nuova direzione “Sistan e Uffici territoriali”. In entrambi i casi sarebbe opportuno chiarire meglio se le attuali funzioni (e quindi il personale preposto) dei servizi soppressi rimangono, come sembra, all’interno delle rispettive direzioni, oppure no.

Ma veniamo nel dettaglio a una prima analisi della Nuova organizzazione e dei compiti di ciascuna struttura, comparando il documento pubblicato ieri e quello attualmente in vigore.

Non cambia nulla per le direzioni e i servizi giuridico amministrativi, ma la direzione DCPT perde il servizio TDA, probabilmente accorpato all’attuale PSP. Infatti anche le attività oggi in capo a TDA non rinominate nella Nuova organizzazione del servizio PSP  (“le attività finalizzate al controllo di gestione, al risk management e all’internal audit; nonché la programmazione e il coordinamento della predisposizione delle analisi dei rischi e delle valutazioni di impatto sulla privacy”) sono comunque elencate fra le attività della direzione DCPT.

Vecchia organizzazione

Nuova organizzazione

Pianificazione strategica e programmazione integrata

Il Servizio cura le attività propedeutiche alla definizione delle linee strategiche e degli atti di indirizzo dell’Istituto; gestisce il ciclo di pianificazione strategica e della Performance, nonché la definizione del portfolio delle iniziative dell’Istituto e delle risorse ad esse associate; cura la programmazione operativa, in termini di coordinamento della domanda e dell’offerta dei servizi, fra le strutture organizzative dell’Istituto; monitora anche ai sensi del d.lgs. 218/2016, il controllo di gestione, lo

sviluppo del sistema degli indicatori di performance e la predisposizione della

relazione sulla performance.

 

Servizio Trasformazione digitale e analisi del rischio

Il Servizio cura il coordinamento delle azioni volte alla definizione di una strategia unitaria in materia di trasformazione digitale e modernizzazione dell’Istituto;

gestisce le attività finalizzate al controllo di gestione, al risk management e all’internal audit; nonché la programmazione e il coordinamento della predisposizione delle analisi dei rischi e delle valutazioni di impatto sulla privacy.

Pianificazione strategica e programmazione integrata

Il Servizio cura le attività propedeutiche alla definizione delle linee strategiche e

degli atti di indirizzo dell’Istituto; gestisce il ciclo di pianificazione strategica e della Performance, nonché la definizione del portfolio delle iniziative dell’Istituto e delle risorse ad esse associate; cura la programmazione operativa, in termini di coordinamento della domanda e dell’offerta dei servizi, fra le strutture organizzative dell’Istituto; monitora gli accordi di collaborazione dell’Istituto e, anche ai sensi del d.lgs. 218/2016, il controllo di gestione, lo sviluppo del sistema

degli indicatori di performance, la predisposizione della relazione sulla

performance e le attività di valutazione partecipativa. Cura il coordinamento delle azioni volte alla definizione di una strategia unitaria in materia di innovazione dell’Istituto e di trasformazione digitale, in coerenza con linee strategiche e in raccordo con il Dipartimento per lo sviluppo di metodi e tecnologie per la produzione e la diffusione dell’informazione statistica e con il responsabile per la

cybersicurezza.

Una piccola novità riguarda la DCAL, tra i cui compiti c’è la “predisposizione di pareri consultivi alle strutture dirigenziali tecniche su questioni di interesse generale dell’Istituto”: è stata aggiunta, rispetto al precedente documento, la parola “consultivi”.

Dipartimento di produzione statistica (DIPS) perde la Raccolta Dati e si sdoppia in:

Acquisisce a staff l’attuale servizio trasversale PSS, nonché la direzione centrale trasversale DCAT, che perde un servizio, probabilmente “accorpando” gli attuali servizi ATA e ATD: una sorte diversa rispetto a quanto prospettato inizialmente, quando i colleghi del servizio ATD sembravano destinati a transitare nella nuova direzione Sistan e Uffici territoriali.

Vecchia organizzazione

Nuova organizzazione

Servizio Ambiente, territorio e registro delle unità geografiche e territoriali

Il Servizio cura la progettazione tematica e la realizzazione dei registri statistici e delle indagini ambientali relative a: pressione antropica e rischi naturali, città, consumo di suolo, meteo e clima, comportamenti ambientali, consumi energetici e, più in generale, relative alla sostenibilità ambientale. Gestisce il sistema informativo geografico e il registro delle unità geografiche e territoriali e cura la gestione di strumenti di visualizzazione e interrogazione di basi dati geografiche. Cura inoltre la realizzazione e la gestione dell’Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane, la nomenclatura e la codifica delle unità amministrative e territoriali nazionali e internazionali, fornisce supporto alla geo-referenziazione e geo-codifica dei registri statistici. Provvede alla produzione di dati a base geografica e di geo-statistiche, ivi comprese quelle relative alla copertura e all’uso del suolo.

 

Servizio per la progettazione e l’integrazione delle statistiche territoriali

Il Servizio cura la progettazione e lo sviluppo di statistiche territoriali e geografiche, in collaborazione con altre strutture della produzione statistica dell’Istituto, anche tenendo conto dei fabbisogni conoscitivi degli stakeholder

locali e nazionali. Supporta, inoltre, le attività di analisi e produzione di statistiche territoriali, anche attraverso la progettazione e realizzazione di sistemi informativi distribuiti e integrati.

Servizio Ambiente e territorio

 

Il Servizio cura la realizzazione tematica dei registri statistici e delle indagini

ambientali relativi a pressione antropica e rischi naturali, città, consumo di suolo,

meteo e clima, comportamenti ambientali, consumi energetici e, più in generale, relativi alla sostenibilità ambientale. Cura la produzione di dati a base geografica, geo-statistiche, analisi territoriali e geografiche, anche attraverso la progettazione di sistemi informativi, operando in collaborazione con le altre strutture dell’Istituto. Gestisce il sistema informativo geografico, cura la gestione di strumenti di visualizzazione e interrogazione di basi dati geografiche, fornisce supporto alla geo-referenziazione ed alla geo-codifica dei registri statistici. Cura, inoltre, la realizzazione e la gestione dell’Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane, la nomenclatura e la codifica delle unità amministrative e territoriali nazionali e internazionali, in collaborazione con altre strutture dell’Istituto coinvolte nello sviluppo dei registri statistici.

La direzione DCSE perde la funzione di  sviluppo e gestione “del registro delle aziende agricole in collaborazione con la Direzione centrale per le statistiche ambientali e territoriali”, che passa alla DCAT.

Acquisisce a staff l’attuale servizio trasversale PSV, nonché un nuovo servizio sotto la DCDC, che si occuperà di studi sulle migrazioni: una novità rispetto alla scorsa settimana, derivante probabilmente dalle richieste espresse in Consiglio da un membro attualmente in pensione, già presidente dell’Istat. Sulla nomina di Blangiardo in Consiglio rimane senza risposta, al momento, l’interrogazione parlamentare presentata alla Camera dei deputati.

Tra i temi di studio della DCDC cambia (e non sembra casuale!) leggermente la declaratoria di quello sulle discriminazioni:

Vecchia organizzazione

Nuova organizzazione

“discriminazioni in base al genere, all’etnia, all’orientamento sessuale” 

“discriminazioni in base al genere, all’etnia, ai comportamenti sessuali” 

 

Conserva la DCME, la DCIT e la DCCI, si arricchisce della DCRD (Raccolta Dati), che mantiene 5 servizi come ora, ma con un’organizzazione radicalmente cambiata, e non spiegata in nessun modo:

Vecchia organizzazione

Nuova organizzazione

Tecniche di indagine e organizzazione delle reti di rilevazione

Funzioni trasversali per la raccolta dati

Acquisizione ed integrazione degli archivi amministrativi e delle nuove fonti

Acquisizione ed integrazione degli archivi amministrativi e delle nuove fonti

Raccolta dati per le statistiche demografiche, sociali e welfare

Raccolta dati per le indagini con rete di rilevazione privata

Raccolta dati per le statistiche economiche e ambientali

Raccolta dati per le indagini con rete di rilevazione pubblica

Indagini dirette e strumenti digitali per la raccolta dati

Raccolta dati per le indagini senza rete di rilevazione

È certamente interessante la centralità apparente della “rete di rilevazione” (presente o assente, pubblica o privata) nella nuova definizione delle strutture: ci auguriamo che possa essere il preludio al ragionamento necessario sulla internalizzazione di alcune indagini, come lo stesso presidente Chelli aveva ipotizzato negli scorsi mesi. Questa classificazione appare però in contraddizione con la separazione del dipartimento di produzione, basata invece sulla tassonomia economico/sociale, che qui scompare. Ovviamente è determinante capire come sarà decisa la ricollocazione del personale afferente agli attuali servizi. 

All’interno della DCCI la competenza del Laboratorio Adele, anche sul territorio, passa dal servizio CIC, che parallelamente perde la connotazione “territoriale”, al servizio CIA. L’attività di supporto nelle sedi regionali per l’accesso al Laboratorio Adele si sposta sui servizi territoriali (DCST).

La DCRE perde i servizi territoriali (REC, RED, REE e REF) e quello di coordinamento del Sistan (REB), mantiene gli Affari Internazionali (REA), il servizio di Protezione dei Dati (RPD), e l’ufficio stampa (non dirigenziale), acquisisce infine il nuovo servizio sulla cybersecurity.

Questa nuova Direzione acquisisce i servizi persi dalla DCRE (REB, REC, RED, REE e REF).

Nella comunicazione al personale il Presidente ne motiva la creazione con “il riconoscimento del ruolo degli uffici territoriali nel rafforzare la prossimità dell’Istituto ai diversi territori.” Nel nuovo atto organizzativo alla Direzione “è affidato il supporto al Presidente per il coordinamento delle analisi e di valorizzazione dell’informazione statistica sul territorio” ma a parte il compito ovvio di “coordinamento degli Uffici territoriali dell’Istituto” non compaiono tra le altre attribuzioni funzioni direttamente riconducibili alla valorizzazione del ruolo degli Uffici territoriali e all’incremento della prossimità dell’Istituto ai diversi territori. Trattandosi di un tema lungamente dibattuto ma mai concretamente attuato (ne è riprova il fatto che nella comunicazione del Presidente sia necessario ancora parlare di “riconoscimento del ruolo degli uffici territoriali…”), ci aspettavamo una declinazione più incisiva delle funzioni in capo alla nuova Direzione. Analoga mancanza si riscontra in riferimento alle funzioni degli Uffici territoriali, che rimangono invariate se non per due aspetti non particolarmente rilevanti: la previsione esplicita di collaborazione “per le operazioni di raccolta dati” (peraltro già svolte) previa programmazione delle attività non più solo con il DIPS ma con le strutture di tutti e tre i nuovi dipartimenti, e il supporto sul territorio per l’accesso al Laboratorio ADELE.

Ferme restando le critiche già espresse sulle modalità e la tempistica di questa riorganizzazione, gli elementi di preoccupazione generale riguardano la ricollocazione del personale afferente alle strutture soppresse da questa nuova organizzazione (le direzioni DVSS e DVSE, i servizi TDA e ATD) ma anche a quelle fortemente ridisegnate (come i servizi di Raccolta Dati). La richiesta minima della FLC CGIL è che, come accaduto nel 2021 con l’ultima riorganizzazione, ci sia un processo di accompagnamento del personale coinvolto, con l’obiettivo di massimizzare le preferenze personali.

D’altra parte, rimane un mistero come verranno popolate le nuove strutture. Ci riferiamo in particolare ai servizi sulle migrazioni e sulla cybersecurity. C’è il rischio che rimangano, almeno per un periodo iniziale, strutture vuote, come accaduto negli scorsi anni con le direzioni DVSE e DVSS.

In generale la sensazione è che alla base di questa riorganizzazione, in continuità con le precedenti, uno dei driver più rilevanti sia l’opportunità creata da alcuni prossimi pensionamenti. Auspicando che non si creino nuovi problemi, dovuti alla separazione della Raccolta dati dalla Produzione, alla sua ristrutturazione, e all’evidente sovradimensionamento del dipartimento trasversale (DIRM). 

FLC CGIL ISTAT, 14 novembre 2024


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