Lavoro ATA. Semplificare per migliorare (5): i provvedimenti che riguardano la scuola devono applicarsi da settembre di ogni anno, non prima

0
502

Nel corso dei mesi primaverili ed estivi del 2022 i sindacati scuola e l’amministrazione ministeriale dell’istruzione si sono incontrati numerose volte per esaminare il “cahier” di quelle che abbiamo chiamato “molestie burocratiche” affinché esse vengano eliminate semplificando le procedure, evitando le duplicazioni, riducendo all’essenziale i monitoraggi, estromettendo dalle scuole quelle incombenze che sono di carattere amministrativo non scolastico e che sono state scaricate sulle scuole per un malinteso concetto di autonomia e che invece nulla hanno a che fare con l’autonomia scolastica.

Quali le principali questioni che occorre mettere in agenda perché siano risolte?

Innanzitutto abbiamo sistematicamente segnalato al Ministero innumerevoli problemi di intoppi amministrativi che con pochi passaggi di natura procedurale e informatica possono essere risolti senza particolare fatica. In questa categoria si inquadrano la gestione delle assenze su SIDI, il dialogo con la funzione del Programma annuale, rapporto con NoiPA in merito al rapporto di lavoro ecc. Occorre a questo proposito creare un meccanismo virtuoso tale per cui a segnalazione scolastica e sindacale segua una presa in carico del problema a cui dare riscontro di possibile soluzione o meno: ciò nel presupposto che la segnalazione di una difficoltà e il suggerimento eventuale di risoluzione non sia presa come pura lamentela ma come stimolo al miglioramento dell’azione amministrativa.

Ma oltre a ciò occorre mettere in cantiere un vero e proprio progetto di semplificazione che si proietti nel medio periodo giungendo anche a chiedere modifiche legislative se ciò si rende necessario per sviluppare una vera liberazione del lavoro nelle scuole.

Segnaliamo la quinta misura (vedi la prima, la seconda, la terza e la quarta) che si rende necessaria per liberare le scuole dalle molestie burocratiche, intese come incombenze non scolastiche cioè non immediatamente finalizzate al lavoro di istruzione.

I PROVVEDIMENTI CHE RIGUARDANO LA SCUOLA DEVONO APPLICARSI DA SETTEMBRE DI OGNI ANNO, NON PRIMA

Abbiamo da tempo posto un problema di carattere generale e che va preso in seria considerazione se si vogliono rispettare le scuole: i tempi della scuola non sono coincidenti con quelli delle altre amministrazioni statali; l’anno scolastico inizia il primo settembre, l’anno dello Stato e delle altre amministrazioni inizia a gennaio.

Ora, dato che le scuole appartengono all’amministrazione statale, ogni misura legislativa e amministrativa assunta che riguardi l’apparato statale si trasferisce tout court alle scuole senza tener conto che le scuole medesime si trovano nel pieno svolgimento di una programmazione iniziata a settembre.

Il rispetto che si deve ai tempi delle scuole consiglia di far applicare le misure che vengono assunte dall’apparato statale a partire da settembre prescindendo dal tempo in cui vengono adottate. Ogni misura applicata prima di settembre si inserisce in un contesto che è operativo su un’altra lunghezza di tempi e di respiro programmatico legato ad un’attività speciale che si chiama educazione istruzione e non pratica burocratica da evadere quanto prima.


clicca qui per andare all'articolo originale