A Tirana i sindacati uniscono, a Roma i governi dividono

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Negli stessi giorni in cui il Governo italiano sottoscrive un accordo con il governo albanese per costruire nuovi ‘campi di concentramento’ per i migranti, contro i diritti umani, la FLC CGIL, il Sindacato italiano dell’istruzione e della conoscenza, firma un accordo bilaterale con SPASH, il sindacato indipendente albanese dell’istruzione, per mettere invece in comune valori e pratiche democratiche nella difesa comune dell’istruzione e del suo ruolo nella società, ma soprattutto per difendere i diritti di tutte e tutti.

I rapporti tra l’Italia e l’Albania sono stati da sempre strettissimi – fatta eccezione per la parentesi della dittatura -, spesso controversi, ma comunque tali da costituire una fittissima trama di relazioni economiche e culturali. Oggi l’Italia esporta quasi la metà dei prodotti che arrivano in Albania e ne acquista più di un terzo, a dimostrazione di un legame ormai consolidato.

Dall’arrivo della nave Vlora a Bari, l’8 agosto 1991, di 20.000 persone, la presenza albanese in Italia costituisce oggi la seconda comunità di origine non italiana, con più di 400.000 donne e uomini.

FLC e SPASH hanno deciso allora che era diventato indispensabile lavorare insieme, difendere lavoratrici e lavoratori di entrambi i paesi, esercitare insieme la democrazia, lottare per l’istruzione pubblica e di qualità per tutti, contro ogni tentativo di privatizzazione, per permettere a tutte le ragazze e ragazzi italiani e albanesi di essere i nuovi cittadini di un mondo migliore.

Un mondo dove non ci si accorda tra governi per vendere la sovranità, per costruire nuovi ‘campi di concentramento’ lontani dagli occhi e dalle vere garanzie di accoglienza per chi è costretto a lasciare il proprio paese e migrare per sopravvivere e sognare.

Perché è questo il senso vero del possibile accordo tra il governo Meloni e il governo Rama: la delocalizzazione legalizzata dei campi per trattenere e respingere donne e uomini in cerca di aiuto.

Per la FLC, allora, Alessandro Rapezzi, segretario nazionale, e Claudio Franchi, responsabile nazionale delle politiche estere, hanno sottoscritto insieme a Nevrus Kaptelli, Presidente di SPASH, un accordo bilaterale per opporsi a questa nuova e contemporanea forma di colonialismo economico, schierandosi esplicitamente per uno scambio di pratiche democratiche, di supporto reciproco nella difesa degli studenti e del valore della conoscenza, dei docenti e di tutto il personale dell’istruzione, della qualità e del senso di un sistema d’istruzione pubblico.


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