AFAM e decreto legge infrazioni: le ricadute su ricostruzione della carriera e stabilizzazione dei docenti precari

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Il Senato della Repubblica ha definitivamente approvato il 2 agosto scorso il decreto legge 69/23 recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi derivanti da atti dell’Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano”, più noto come decreto infrazioni.

Il provvedimento ha lo scopo di agevolare la chiusura di procedure di infrazione, pre-infrazione e di casi di aiuti di Stato, attivate dall’Unione Europea nei confronti dell’Italia e scongiurare il deferimento del nostro Paese dinanzi alla Corte di Giustizia.

L’art. 11 del decreto legge tratta delle Disposizioni in materia di riconoscimento del servizio agli effetti della carriera per il personale delle Istituzioni dell’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica. Procedura di infrazione n. 2014/4231.”. Tale articolo prevede il riconoscimento integrale del servizio ai fini della ricostruzione della carriera.

A decorrere dal 14 giugno 2023 a tutto il personale che abbia svolto servizio a tempo determinato o in un ruolo inferiore per più di quattro anni, tale servizio deve essere valutato per intero e non per 2/3 per la parte eccedente i quattro anni. Conseguentemente il servizio valido ai soli fini economici (1/3 della parte eccedente i quattro anni) sarà interamente utile (sempre a decorrere dal 14 giugno 2023) senza dover attendere il compimento del ventesimo anno per personale TA, del ventiquattresimo anno per il personale docente e del diciottesimo anno per il personale EP1.

A tal fine vengono stanziate le seguenti risorse

  • 785.361 euro per il 2023
  • 948.193 euro per il 2024,
  • 1.144.694 euro per il 2025
  • 1.341.196 euro annui a decorrere dal 2026.

Ai fini previdenziali le disposizioni introdotte dal decreto operano con effetto sulle anzianità contributive maturate a decorrere dal 14 giugno 2023.

Naturalmente il provvedimento non riguarda eventuali arretrati degli anni precedenti per i quali la strada rimane quella del contenzioso. Durante la discussione è stato approvato un ampio emendamento che introducendo un comma all’art. 59 del decreto legge 73/21, prevede l’attivazione di specifiche procedure selettive riservate a coloro che abbiano maturato tre anni di servizio, a decorrere dall’a.a. 2024/25 ma prioritariamente rispetto ai concorsi di sede aperti a tutti previsti dal decreto legge milleproroghe e regolamentate dal DM 180/23. Ricordiamo che durante la discussione del decreto legge PA 2 (DL 75/23) è stato approvato un importante ordine del giorno sull’argomento. Qui il nostro approfondimento anche alla luce della nuova Relazione Tecnica al DL 69/23 della Ragioneria generale dello Stato.

Segnaliamo che il MUR in attesa di novità legislative, con nota 9520 del 27 luglio 2023 ha fornito ulteriori indicazioni operative in merito ai concorsi di sede di cui al DM 180/23


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