Collettiva.it
Stefano Iucci
Per chi, come il sottoscritto, ormai da tanti anni si occupa dei settori della conoscenza (scuola, certamente, ma non solo: anche università, ricerca, accademie, conservatori) da 20 anni Articolo 33, la storica rivista della Flc Cgil, rappresenta uno strumento imprescindibile di lavoro. L’arrivo del nuovo numero sulla mia scrivania è stato un appuntamento sempre importante: stimolo utile per curiosità, approfondimenti, temi da sviluppare anche al di fuori dello stretto campo della professione docente.
Una svolta, questa dell’open access, di rilievo in una fase di grande trasformazione del giornalismo e dell’editoria. In un tempo, cioè, in cui la riflessione pedagogica, ma anche la stretta attualità politica della scuola, hanno bisogno di un coinvolgimento sempre maggiore non solo della comunità educante, ma direi della cittadinanza consapevole, quella che appunto ha a cuore il dettato dell’articolo 33 della nostra Costituzione: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi”.
Sarà inutile ricordare come princìpi siffatti rischino di essere messi in discussione da riforme scellerate, come quelle dell’autonomia differenziata che proprio oggi inizia il suo iter in Parlamento, o da tagli in legge di bilancio mascherati da “dimensionamento”.
C’è dunque bisogno di un luogo che si dedichi con il consueto rigore ad approfondire temi cruciali come “pedagogia e pratiche didattiche, università, sistemi educativi e formativi, ricerche sul campo, politiche pubbliche nei settori della conoscenza” e che approfondisca, “anche il campo storico e letterario guardando con un occhio attento sempre ai cambiamenti nel mondo del lavoro, alle professioni e alla formazione, alle questioni di genere”, come si legge nell’introduzione al primo numero che è sfogliabile online.
Primo numero che si apre con un’intervista alla segretaria generale della Flc Cgil, Gianna Fracassi, sul Pnrr a circa due anni e mezzo dalla sua approvazione. E con la preoccupazione maggiore che si perda l’occasione di investire nei settori della conoscenza. Il nuovo numero ospita anche un’intervista a Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr, a cento anni dalla sua fondazione e una riflessione – in un anno di guerre e tragedie – di Massimo Baldacci, pedagogista e neopresidente di Proteo Fare Sapere, sull’importanza di un’educazione alla pace rispetto alla quale, ovviamente, i settori della conoscenza hanno ruolo e responsabilità di grande rilievo: non a caso “Lezioni di pace” è stato il “titolo” scelto per l’ultimo congresso della Flc Cgil.
Altro tema affrontato è quello della parità di genere ancora lontana nel mondo della ricerca, della scuola di oggi a cento anni dalla riforma Gentile e delle emergenze e i problemi strutturali del sistema universitario.
“La nostra ambizione – scriveva la direttrice Anna Maria Villari nell’ultimo numero cartaceo della rivista, – è intercettare le tematiche più sentite da quanti operano nel vasto mondo della conoscenza e offrire loro un luogo di confronto e discussione”. Articolo 33 sarà sicuramente all’altezza di questa sfida, proponendosi di raggiungere un pubblico di lettori più ampio, con una periodicità maggiore e nuovi contenuti multimediali caratteristici del mezzo digitale.