Scuole modenesi, alunni esclusi: bene l’iniziativa delle famiglie

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A cura della FLC CGIL Modena

L’iniziativa delle famiglie e delle associazioni dei genitori dei ragazzi che rischiano di essere esclusi dalle scuole scelte al momento dell’iscrizione è un fatto nuovo, significativo e rilevante.
Sono ormai troppi anni che assistiamo al ripetersi di un fenomeno sempre uguale a se stesso: quello di ragazze e ragazzi che non potranno iscriversi e frequentare la scuola che hanno scelto.
Da sempre, il sindacato FLC CGIL denuncia questa gravissima stortura che ovviamente non è casuale, ma è il frutto di scelte e responsabilità politiche ben precise e che si accompagna alla drammatica carenza di personale docente e Ata e ad una programmazione che viene fatta con bilancino e calcolatrice, e calpesta sogni, scelte e aspirazioni degli studenti e delle loro famiglie.

C’è un elemento estremamente importante che va evidenziato: in assenza di un massiccio intervento a carattere nazionale e regionale, il territorio, le singole scuole e in qualche modo lo stesso provveditorato, poco o nulla possono per evitare tutto questo. Sia per quest’anno che per quelli che verranno. Esiste infatti un vincolo – che è quello su cui bisogna insistere e abbattere – che è quello imposto dal ministero sui numeri del personale

I contingenti del personale delle scuole, docenti e ATA, sono definiti tutti gli anni dal Ministero dell’Istruzione e assegnati agli Uffici Scolastici Regionali, e da questi poi alle singole province. Il tutto con il principio dell’invarianza di risorse che negli ultimi anni ha significato avere sempre lo stesso numero di docenti assegnati ad ogni regione e ad ogni provincia. A questo si accompagna poi la carenza di spazi idonei a contenere tutti gli iscritti.

Di conseguenza, se gli iscritti in una singola scuola aumentano, molto difficilmente il dirigente scolastico avrà la possibilità di accoglierli tutti: una classe in più vuol dire spazi e laboratori in più e, soprattutto, insegnanti in più per tutti e 5 gli anni. Moltiplichiamo questo meccanismo per tutti gli studenti potenzialmente esclusi e avremo numeri impressionanti.

È per questo che il Ministero usa il pallottoliere: se ci sono studenti in esubero in una scuola, li dirottiamo in un’altra dove invece ce ne sono di meno, così non si devono assumere altri insegnanti e altro personale ATA. Le famose nozze con i fichi secchi.

Alla luce di tutto questo, la protesta delle famiglie, delle associazioni dei genitori e degli studenti è in linea con quanto abbiamo puntualmente denunciato e con le nostre richieste e rivendicazioni sul potenziamento degli organici. Credo inoltre che debba rappresentare l’occasione di un’alleanza tra tutti coloro che guardano alla scuola come “bene comune” e non come un qualunque comparto della macchina amministrativa da gestire con criteri ragionieristici.

Il problema non riguarda solo Modena ma anche altri territori: serve fare rete tra tutti.
E serve chiamare in causa sia chi può condizionare le scelte del governo e del ministero, a partire dai parlamentari eletti sul territorio e dalla Regione Emilia-Romagna, sia chi politicamente ha il potere di scegliere se intervenire per risolvere il problema o continuare a far finta che vada tutto bene, ossia il ministro Valditara.

In questo senso siamo impegnati come FLC CGIL e sosteniamo la protesta e le iniziative che ci saranno e che possono rappresentare un segnale importante per tutto il sistema nazionale della scuola!


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