“Come femministe e transfemministe – dichiara Non Una di Meno – continueremo a mobilitarci per una società completamente trasformata: fatta di libertà, dignità, apertura, cura, autodeterminazione, diritto allo studio e al reddito, sanità pubblica a una scuola che sia veramente esperienza di una cultura inclusiva e transfemminista. Convergeremo sulla data del 18 novembre perché la rivoluzione può esistere solo se anche transfemminista”
“Ognuno dei pilastri che abbiamo costruito rappresenta uno dei punti delle nostre rivendicazioni – conclude Alice Beccari, responsabile della comunicazione – Pretendiamo una rivoluzione del modello attuale dei luoghi del sapere, scuole libere, inclusive attente al benessere psicologico e fisico degli studenti, lontane dal sistema di sfruttamento tipico del mondo del lavoro e dove i nostri diritti sono rispettati. Questo percorso verso la mobilitazione nazionale del 18 novembre deve essere condiviso con le realtà del sociale perché sulla scuola, sulle università e sul nostro futuro ORA DECIDIAMO
NOI”