Dimensionamento, la FLC CGIL Calabria risponde alle dichiarazioni del vicepresidente della Regione

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A cura della FLC CGIL Calabria

In riferimento a quanto contenuto nel comunicato del 26 luglio scorso della regione Calabria: Scuola: Princi a CGIL-PD, Calabria guadagna 3 autonomie rispetto a criteri pre-covid, nessuna soppressione nelle zone disagiate, riteniamo opportuno fare alcune precisazioni.

L’averci chiamato in causa con l’accusa di diffondere notizie fuorvianti, di strumentalizzare la scuola per questioni politiche, di generare confusione e di non comprendere cosa leggiamo, ci impone il dovere di un necessario chiarimento nei confronti dell’opinione pubblica e, in modo particolare, nei confronti dei nostri iscritti e dell’intera comunità educante.

I nostri comunicati si limitano a esprimere una legittima opinione sul piano politico, nel pieno rispetto della libertà che ci riconosce l’art. 39 della Costituzione. 

L’ordine del giorno approvato all’unanimità lo scorso 24 luglio nel corso della nostra assemblea regionale, non fa altro che ribadire quale sia il nostro giudizio politico sul dimensionamento scolastico previsto dall’ultima Legge di Bilancio varata dal Governo a partire dall’anno scolastico 2024/2025. Tale giudizio, soprattutto per gli effetti che la legge produrrà nelle regioni del Sud, non può che essere negativo, al punto che la nostra Organizzazione ha già da tempo annunciato l’impugnazione del decreto attuativo.
Sappiamo bene (e non abbiamo mai sostenuto il contrario) che si tratta di un provvedimento nazionale, che non lascia spazio alle singole Regioni sul numero delle autonomie da assegnare.
È questa infatti la ragione del ricorso alla Corte Costituzionale da parte di Campania, Puglia, Toscana ed Emilia Romagna, cui si uniscono le perplessità e le richieste di rassicurazioni che Sardegna e Abruzzo, Regioni di centrodestra, hanno manifestato nel corso della conferenza Stato Regioni.

La Regione Calabria, invece, che dal provvedimento risulta essere dopo la Basilicata la più penalizzata in termini di riduzione percentuale delle autonomie con il 23,3%, non avendo espresso perplessità, ha evidentemente ritenuto politicamente giusto e giuridicamente corretto il provvedimento.

In merito a quanto riportato circa la presunta concertazione e condivisione delle linee guida che contemplano i criteri con cui la Regione Calabria vuole riorganizzare la rete scolastica dei prossimi anni, sono necessarie alcune puntualizzazioni.

Se si esclude l’evento del 9 giugno 2023, in cui il Ministro Valditara ha presentato la sua famigerata “Agenda Sud”, gli incontri che hanno preceduto l’informativa del 19 luglio 2023 sono stati 3:

  • il primo, del 2 febbraio 2023, che ci risulta essere stato richiesto delle organizzazioni sindacali regionali comparto scuola a seguito del comunicato stampa relativo alla polemica con l’Assessore alle politiche sociali, dott.ssa Staine; 
  • il secondo, del 7 marzo 2023, il cui ordine del giorno è stato Dimensionamento scolastico: osservatorio dispersione scolastica, numeri e disamine;
  • il terzo, del 13 marzo 2023, sul Forum zero-sei.

L’apprezzamento che Carmen Aiello e Grace D’Agata, le due componenti della nostra Segreteria regionale chiamate in causa all’interno del comunicato della Regione, hanno manifestato nel corso dell’incontro informativo del 19 luglio, mirava all’onesto riconoscimento del lavoro, senz’altro egregio, svolto dall’Osservatorio Regionale nel cercare di limitare gli effetti che il provvedimento della Legge di Bilancio produrrà sul territorio Calabrese. Come più volte ribadito, nessun avallo formale sarebbe potuto giungere da parte nostra, per di più in occasione di una riunione in cui, come giustamente specificato, nessuna discussione (o concertazione) avrebbe mai potuto riguardare il numero, imposto, di autonomie. 

A tal riprova, sarebbe sufficiente leggere l’intervista rilasciata dal Segretario generale Mimmo Denaro il 12 luglio scorso (una settimana prima del suddetto incontro), per comprendere quale sia la posizione della FLC CGIL CALABRIA.

Infine, stando alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal Presidente Occhiuto, secondo cui la Calabria avrà addirittura più autonomie che in passato, è evidente che una simile affermazione non può che essere frutto della sua opinione, non essendo possibile effettuare, rispetto al passato, nessun tipo di calcolo matematico che si basi su un confronto con dati effettivi.

Stando invece ai dati reali, nel 2011, prima dell’entrata in vigore della Legge 183/11 che stabiliva i parametri 600/400, in Calabria di autonomie ce n’erano 400. Oggi, a.s. 2023/2024, sono diventate 360, di cui 23 sottodimensionate e 47 (totale 70) in deroga, come da Legge 178/2020, parametro 500/300.

La legge di Bilancio del 19 dicembre 2022 stabilisce il contingente di dirigenti scolastici e DSGA definito dividendo per un coefficiente, comunque non inferiore a 900 e non superiore a 1000 alunni; questo restituisce alla Calabria, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, 79 autonomie in meno. 

Gli effetti che secondo noi avrà un tale ridimensionamento sono cosa nota.

Se la Regione, attraverso le scelte che sta mettendo in campo, avrà la capacità di ridurre o azzerare tali effetti, è per il momento una questione che appartiene al futuro, non certo al passato e neanche al presente.                                             


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