L’INAIL ha deciso di interrompere le relazioni sindacali con la FLC CGIL?

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È quello che ci stiamo chiedendo da un po’ di tempo a questa parte, in particolare da quando abbiamo deciso di non firmare il nuovo Verbale sugli “incarichi di responsabilità”, su cui si sono divaricate le nostre posizioni di merito con quelle dell’amministrazione e di chi ha deciso di confermare la sottoscrizione il 7 dicembre scorso. Lo diciamo perché l’amministrazione sembra aver assunto un atteggiamento indisponente nei confronti della FLC CGIL, non solo perché non risponde più alle nostre richieste, ma anche ai tavoli di trattativa e/o di confronto, la delegazione pubblica, continua ad avere un atteggiamento sbilanciato nei confronti delle delegazioni sindacali e talune volte infastidito nei confronti di alcune di queste, segnatamente nei confronti della FLC CGIL (come è accaduto nell’ultima trattativa sulle indennità di responsabilità e firma del verbale del 7 dicembre; o nell’incontro tecnico sulla Fioroni dello scorso 21 febbraio). Un atteggiamento del quale abbiamo chiesto conto al Direttore del Personale, con richiesta scritta di chiarimento, il quale al momento non si è degnato neanche di rispondere.

Mancate risposte che non sono arrivate su altre richieste della FLC CGIL e che riguardano:

Compensi Seveso: nonostante le missioni connesse siano state compiute dai lavoratori interessati da diversi anni (2018-2023) e la scrivente abbia costretto l’amministrazione a procedere nei confronti del Ministero competente per mettere in atto le azioni necessarie per arrivare allo sblocco di detti compensi, ad oggi si sta procedendo molto a rilento alla loro erogazione: sembrerebbe solo per taluni e peraltro non in maniera esaustiva. Insomma, a distanza di oltre 4 non si sa quali siano i lavoratori che hanno avuto i compensi spettanti e se li hanno avuti. I lavoratori non sanno quali missioni siano state liquidate e quale tassazione sia stata applicata. Nonostante le nostre ripetute richieste, l’amministrazione non è ancora stata in grado di chiarire cosa ha pagato e a chi. Né tantomeno di far capire ai diretti interessati, al momento non tutti a quanto pare, quali emolumenti abbiano percepito.

Incarichi di Responsabilità 1: abbiamo chiesto di conoscere i criteri adottati dai dirigenti per l’assegnazione degli incarichi, come previsto dall’accordo del 2021 e confermato nel Verbale del 2023, ma non ci è stata data risposta, così come analogamente in sede locale le RSU non sono state messe in condizione di essere informate degli stessi criteri adottati.

Protocollo d’Intesa: lo scorso anno in occasione della sigla del CIE 2022, le Organizzazioni Sindacali chiesero ed ottennero dall’amministrazione la sottoscrizione congiunta di un protocollo d’intesa in cui si conveniva sulla necessità di cambiare l’inerzia dei tavolo della contrattazione, al fine di accelerare sui tempi dei rinnovi dei CIE (solitamente chiusi con circa due anni di ritardo sull’anno di riferimento) per consentire anche un’azione programmatoria sull’utilizzo del salario accessorio (che non puoi svolgere se rinnovi in ritardo, perché in sostanza si è costretti a procedere a consuntivo su quanto accaduto nel frattempo), ma anche per poter dare corso agli istituti della contrattazione dedicati allo sviluppo professionale, gli artt. 15, 53 e 54, utilizzabili nelle more della revisione dell’ordinamento su cui è ancora aperto il tavolo di contrattazione all’ARAN. Ebbene, di tanto impegno condiviso, ad oggi neanche l’ombra del ben minimo risultato: l’amministrazione sta procedendo con la solita inerzia. Tanto da consegnarci la legittima domanda: “a cosa serve siglare un protocollo d’intesa?”. A fine febbraio siamo ancora in assenza di azioni concrete per dare attuazione al Protocollo d’Intesa.

Incarichi di Responsabilità 2: nonostante l’elusiva condotta di trattativa per arrivare alla sottoscrizione Verbale del 07/12/’23, l’amministrazione continua a non affrontare il problema strutturale posto da questa Organizzazione Sindacale, ovvero la corretta allocazione delle risorse per il finanziamento delle Indennità di cui al presente punto, che non possono stare fra quelle del CIE, come è avvenuto sino ad ora, ma come previsto dal contratto devono gravare su risorse derivanti dagli introiti dovuti alle prestazioni a committenti esterni, come dice l’art. 10 del CCNL. Si tratta di un punto ineludibile da cui non si potrà prescindere, a partire dal prossimo rinnovo del CIE 2023. Perché se è vero che come FLC CGIL abbiamo firmato gli accordi dei CIE degli anni passati, è perché ci siamo fidati dell’amministrazione che avrebbe ottemperato alla corretta applicazione della norma contrattuale, ma ciò non significa che si deve perseverare nell’errore, e che ad oggi sottrae risorse dal salario accessorio di ogni lavoratore, per avvantaggiare un numero ristretto di percettori di tali indennità.

Siamo in presenza di un atteggiamento discutibile da parte dell’INAIL, per questo chiediamo ai massimi vertici dell’Istituto ed alla Delegazione Trattante un’assunzione di responsabilità su quanto sta accadendo, per ripristinare un terreno di corrette relazioni sindacali, che nessun presunto rapporto di forza può giustificare, stanti i vincoli che reciprocamente le parti si danno nel momento in cui si stipulano i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro. Vincoli che vanno rispettati anche a fronte delle più acerrime battaglie di merito. 


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