A seguito dell’emanazione del Decreto Interministeriale del 29 dicembre 2023 pubblicato in GU sabato 9 marzo 2024, si è svolto lunedì 11 marzo 2024 l’incontro MIM/sindacati sull’ipotesi di contratto integrativo nazionale relativo alle modalità di partecipazione ai percorsi di formazione in servizio incentivata del personale docente e delle figure di sistema per l’anno scolastico 2023/2024.
Il Ministero ha proposto, al fine di implementare la formazione in servizio incentivata, un percorso per noi inaccettabile, dal momento che esso ricalca pedissequamente termini e modalità stabiliti dal DL 36/2022 quando la materia deve essere integralmente trattata dal CCNL.
Ora, il Ministero propone di avviare la formazione dei docenti che volontariamente vogliono iniziare un iter che durerà 9 anni al termine del quale si otterrà una gratifica salariale, ma lo farebbe a scapito del contratto e a scapito delle risorse del FMOF che si dovrebbero far carico di retribuire con 200-400 euro lordi le attività di formazione svolte dai docenti di primaria/infanzia e secondaria. In modo particolare la FLC CGIL, nel ribadire la netta contrarietà ai contenuti del DL 36/2022, in quanto si appropria di materie di esclusiva pertinenza contrattuale, ha sottolineato che l’attivazione dei meccanismi formativi previsti dalla norma, soprattutto se connessi alla progressione di carriera, vanno solo contrattualmente regolati; e non si può, come vorrebbe fare il Ministero, trattarli addirittura con un contratto integrativo scavalcando il tracciato regolatorio che appartiene esclusivamente al CCNL.
Se il Ministero vuole intraprendere questo percorso deve appostare risorse dedicate a tale nuova attività e non prosciugare le risorse del FMOF per il quale non sono stanziate risorse aggiuntive.
Per questo la FLC ha chiesto la cancellazione del docente stabilmente incentivato come delineato dal DL 36/2022, apportando i necessari correttivi in sede normativa e la devoluzione della materia al CCNL. Infatti non può essere ignorato quanto previsto dal CCNL firmato il 18 gennaio scorso rispetto al pagamento delle ore di formazione effettuate in eccedenza rispetto alle 80 ore complessive previste per le attività funzionali all’insegnamento che l’attuale consistenza del FOMF non può sostenere. Sono necessarie quindi specifiche risorse aggiuntive sia per la valorizzazione professionale dei docenti sia per la retribuzione delle ore di formazione.
Al termine della riunione l’amministrazione anche alla luce delle obiezioni e delle criticità evidenziate dal sindacato si è riservata di fare ulteriori approfondimenti. L’incontro è stato aggiornato.
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